giovedì 26 novembre 2009

Risparmio energetico

Al giorno oggi abbiamo tutte le possibilità per risparmiare energia:

* Tecnologie collaudatissime
* Incentivi fiscali che trovano nella Finanziaria 2009 ulteriori ampliamenti

In risposta alle difficoltà economiche ed ambientali che caratterizzano il nostro tempo, il risparmio energetico è l'unica risposta verso un futuro sostenibile.

Agevolazioni fiscali sul risparmio energetico:
La detrazione fiscale del 55% conviene a tutti coloro che facciano una riqualificazione dell'immobile, a prescindere dalla capienza fiscale.
La Finanziaria 2009 introduce la possibilità al contribuente di recuperare la detrazione in 5 anni.
Per avere finalmente aria condizionata e riscaldamento al giusto prezzo, scegli un impianto a risparmio energetico per la tua casa!

Vantaggi del risparmio energetico

Le ragioni per cui scegliere la strada delle energie rinnovabili sono numerose e valide:

* Diminuizione dei consumi
Diminuire i consumi ti permette di risparmiare sia dal punto di vista economico che da quello energetico.
* Incentivi economici
La Legge Finanziaria permette di usufruire di detrazioni fino al 55% in caso di installazione di impianti che privilegino il risparmio energetico e l'utilizzo di energie alternative.
* Valore aggiunto dell'abitazione e certificazione energetica
Utilizzare soluzioni progettuali e impiantistiche attente al risparmio energetico significa aumentare il valore di un edificio e significa adeguarsi alla normativa europea sulla certificazione energetica degli edifici.
* Rispetto dell'ambiente
L'ambiente è di tutti, e tutti possiamo contribuire in maniera significativa alla sua conservazione.


Facciamo due conti:

• Se si sostituisce un vetro semplice con una vetrata isolante tradizionale si dimezzano le dispersioni attraverso la finestra.
• Se si installa una vetrata “evoluta”, le dispersioni si riducono di 5 volte.

Le superfici vetrate sono responsabili di un 20÷25% dei consumi energetici per il riscaldamento. Un miglioramento di questo elemento
comporta una riduzione proporzionale dei consumi e delle emissioni di CO2.



C-130, giallo su cause

Il contenuto delle due scatole nere, alcune testimonianze; e, anche, gli elementi dei piani di volo. La procura e la commissione d'inchiesta dell'Aeronautica Militare stanno incrociando dati e indizi per ricostruire come e perché a Pisa un C130J si è schiantato durante un volo militare di addestramento, provocando cinque vittime: tre piloti e due assistenti al carico. Le conversazioni fra l'equipaggio e la torre di controllo potrebbero invece non risultare utili: "Probabilmente - ha spiegato il comandante della base pisana, il generale di brigata Stefano Fort - l'equipaggio non ha avuto il tempo di chiedere aiuto o di segnalare l'emergenza. L'aereo era in volo da pochi secondi".

La prossima settimana sarà nominato il perito che dovrà 'leggere' le due scatole nere, che registrano le conversazioni in cabina e lo stato di 'salute' del velivolo. Intanto, emerge qualche elemento: alle cloche del C130J c'era l"istruttoré, il maggiore Bruno Cavezzana, 40 anni, comandante del volo, e, probabilmente, il tenente Salvatore Bidello: con i suoi 30 anni, era il più 'anziano' fra i due allievi pilota che Cavezzana stava addestrando. L'altro era Gianluca Minichino, 28. Il procuratore di Pisa, Ugo Adinolfi, nel pomeriggio ha incontrato il colonnello Giuseppe Gimondo, che guida la commissione d'inchiesta dell'aeronautica. "Verificheremo tutti gli standard di sicurezza dell'aereo - ha spiegato il magistrato - anche se risulta che aveva appena effettuato la manutenzione senza evidenziare particolare anomalie". In mattinata, il ministro della difesa, Ignazio La Russa, è arrivato in volo a Pisa per incontrare i familiari delle vittime. E'stato un faccia a faccia riservato: attorno a mogli, figli e genitori è stato eretto uno scudo protettivo. In questi giorni, ad assisterli c'é anche un team di psicologi. "Parlando a voi - ha detto La Russa ai militari della base - sento l'orgoglio di parlare alla parte migliore della Nazione, a chi antepone la propria vita al servizio a cui è chiamato".

Nessuna ipotesi sulle cause dell'incidente. "Si trattava di una fase di addestramento molto avanzata - ha detto il ministro - Può essere successa qualunque cosa, da un problema tecnico a una non perfetta sincronia fra i due piloti, che erano persone molto esperte". Nessuno di loro era alle prime armi: anche i due allievi piloti avevano alle spalle ore e ore di volo. Il presidente dell'Anavafaf (associazione che assiste i familiari delle vittime nelle Forze armate) Falco Accame, invece, parla di possibile "cedimento di un motore". Il C130j è caduto a pochi metri dall'aeroporto. Ma dalla base miliare spiegano che i piani di volo sono studiati per evitare rischi alla popolazione. Mentre il Comune ribadisce che la 46/a brigata aerea è un "patrimonio della città". I funerali dovrebbero svolgersi nel Duomo di Pisa, probabilmente non prima di sabato. Intanto, nella base l'attività torna a regime. Senza paure. Un collega delle vittime, il maggiore Daniele Gaboli, ha avuto la forza di raccontare l'umore dei piloti. "Su quell'aereo potevo esserci anch'io. Nessun volo è di routine, ma non ho paura di volare ancora. E' un lavoro pericoloso ma vale la pena farlo".